In una fredda domenica mattina abbiamo deciso con Claudio di fare una scampagnata nel Matarsko Podolje in Slovenia, nei dintorni di Obrov e Poljane. Come sempre, il nostro sport preferito ed il principale divertimento in occasioni come queste è la ricerca di nuove fessure e la preparazione di nuovi "cantieri" per l'individuazione di nuove vie nel sottosuolo.
Questa era la giornata ideale. Una forte brina ricopriva le doline, e siccome il giro d'aria proveniente dalle cavità sotterranee la scioglie facilmente, è possibile scorgere le fessure veramente promettenti già da lontano. Ed anche la fortuna era dalla nostra parte. Dopo un paio di minuti di cammino tra la fitta vegetazione abbiamo subito individuato un antro promettente.
La parete e gli arbusti circostanti erano coperti da un inusuale strato di brina, ai piedi della parete si vedeva una lunga macchia bagnata. L'umidità che scioglieva la brina per terra, si raccoglieva sulle fronde degli alberi e sul muschio decorandoli con bellissimi cristalli di ghiaccio. Abbiamo spostato alcuni sassi, laddove il giro d'aria muoveva il muschio, ed ecco apparire l'entrata nella grotta.
Dopo due metri di galleria in discesa abbiamo incontrato una angusta cavernetta e dopo una breve strettoia siamo scesi in una vasta caverna, larga circa 10 metri e lunga circa 20 metri. La terra ha riempito un bel po' la caverna, per cui questa risulta piuttosto bassa, nel punto più alto l'altezza non supera i tre metri. Claudio ha subito individuato alla fine della sala la continuazione, una bassa fessura orrizzontale dalla quale si sentiva un forte flusso d'aria, per poter continuare bisognerà scavare un bel po'. Non avevamo con se l'attrezzatura adeguata e luci appropriate, perciò abbiamo dato solo un'occhiata veloce alla caverna. Abbiamo notato con piacere che la grotta risulta intatta, non abbiamo trovato nessuna concrezione danneggiata, probabilmente prima di noi la grotta è stata visitata solo dai tassi.
Dopo aver definito la posizione dell'antro e aver perlustrato la dolina circostante abbiamo deciso di proseguire nell'esplorazione delle doline verso sudo e verso est. Il territorio è gia stato meta di ricerche da parte di Stojan e Claudio nel 1999, in quell'anno sono state individuate dai nostri due cercagrotte ben tre cavità, una di queste è un profondo pozzo di cento metri.
Oggi ci siamo imbattuti in altre tre fessure molto promettenti. Due bei pertugi soffianti, che scioglievano il gelo, si trovano sullo stesso versante di un'ampia dolina, distanti 50 metri l'uno dall'altro.
Per finire abbiamo ancora verificato la posizione dell'antro Ob44, registrato nel catasto sloveno da Stojan e Claudio già nel 1996. La posizione era esatta al metro, bravo Stojan!
Hanno apprezzato le bellezze della natura gelata, Dean e Claudio.